Voglia di fame:
La fame nervosa, o emotiva, costituisce una delle principali cause dell’obesità e di conseguenza del linfedema secondario, una disfunzione acquisita dei vasi linfatici, in origine sani e perfettamente funzionanti. Il cibo acquista uno scopo diverso da quello della pura soddisfazione alimentare, seguendo meccanismi psichici di compensazione.
Cos’è la fame nervosa?
Disturbo alimentare piuttosto diffuso, la fame nervosa è un’alterazione del meccanismo di controllo da parte dell’ipotalamo. L’impulso incontrollato di mangiare non viene da un bisogno fisiologico ma da fattori psicologici. L’atto compulsivo porta a ingerire cibi solitamente poco salutari e ipercalorici a cui segue la fase di pentimento.
Si mangia dunque anche quando non si ha fame per calmare sentimenti negativi generati da situazioni di difficoltà emotiva. Non ha nulla a che vedere con una mancanza di volontà o con la scarsa consapevolezza di cosa mangiare, il comfort food diventa una sorta di valvola di sfogo, un meccanismo di compensazione.
Quali sono le cause della fame nervosa
Le cause della fame nervosa sono di tipo biologico e psicologico. Nel primo caso, il meccanismo di controllo dell’ipotalamo subisce un’alterazione non riconoscendo correttamente l’abbassamento dei livelli di zucchero nel corpo e inducendo a un bisogno immediato di cibo.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi l’impulso incontrollabile di mangiare viene scatenato da un eccessivo stress, da noia, ansia, mancanza di autostima, da tristezza e solitudine. Le delusioni e le arrabbiature rendono emotivi, indifesi, insicuri motivo per cui è più facile ottenere conforto e consolazione dal cibo, specialmente quando non si hanno altre valvole di sfogo.
I rischi della fame nervosa
La fame nervosa diventa patologica quando si trasforma in abitudine. Per intenderci, uno sgarro, un piccolo sfizio di tanto in tanto è concesso, ma bisogna stare attenti a non farlo diventare una regola.
Il bisogno incontrollato di cibo potrebbe infatti portare ad un pericoloso aumento del peso che andrebbe a sfociare nell’obesità, una delle cause del linfedema secondario che si manifesta a causa di un letterale “schiacciamento” dei vasi linfatici e dei linfonodi. Al disturbo si collegano anche altre patologie come:
• diabete
• infarto
• ictus
• tumori
• artrite
• gotta
• Alzheimer
Inoltre, non bisogna dimenticare che i chili di troppo rappresentano un vero disagio psicologico per diverse persone.
Contrastare la fame nervosa
Per combattere i falsi stimoli del cervello che portano a mangiare di più, bisogna innanzitutto ricercare le cause alla base della fame nervosa, individuando i motivi per cui si è tristi, ansiosi, insoddisfatti e resistere quando il bisogno incontrollabile di comfort food si presenta. Piccoli accorgimenti potrebbero aiutare a contrastare il disturbo e a riappropriarsi della propria vita. Ad esempio:
• far diventare il pasto un’esperienza di valore. Catturare il lato migliore dell’alimentazione contribuisce a controllare gli attacchi compulsivi. In tal senso ci si può cimentare nella preparazione di piatti elaborati che richiedono attenzione, concentrazione e tempo. Dedicare qualche minuto in più nella preparazione della tavola è utile per fare in modo che il pasto non diventi un tappabuchi per superare la noia. No quindi alla consumazione dei pasti in piedi o seduti sulla poltrona.
• Trovare altre valvole di sfogo. Di facile disponibilità, il comfort food per molti rappresenta un porto sicuro. In realtà, sarebbe il caso di allontanare questa abitudine per lasciare spazio all’esercizio fisico: un allenamento anche leggero rilascia endorfine nel corpo, apportando un effetto positivo alla mente. L’ansia diminuisce e migliora anche il sistema cognitivo. Uscire per una passeggiata al parco, frequentare la palestra e circondarsi di gente nuova e simpatica è un ottimo diversivo. C’è pure chi trova consolazione nella scrittura, nella lettura di un buon libro, in un nuovo hobby. L’importante è tenere la mente occupata con qualcosa di interessante. All’inizio sarà difficile, ma con la pratica si trasformerà in una buona abitudine.
• Provare gli effetti benefici di erbe e prodotti naturali. La rodiola rosea e il citrus aurantium, ad esempio, sono indicati per controllare la fame nervosa. La passiflora, la melissa, il tiglio e l’angelica placano gli stati d’ansia. Esistono poi degli integratori a base di gomma guar, inulina, cellulosa o glucomannano che assunti con un bicchiere abbondante di acqua contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà, evitando di cercare altro cibo.
Una sana alimentazione deve diventare uno stile di vita, all’interno del quale possono esserci alcuni sgarri purché avvengano solo di tanto in tanto al fine di non compromettere la linea. Bisogna imparare a non riversare sul cibo le proprie frustrazioni e ridare agli alimenti la giusta collocazione di nutrimento. Se dovesse essere necessario, specialmente nei casi in cui la fame nervosa diventa ossessiva e il cibo lo sfogo principale, sarà importante seguire una terapia che permetta di gestire in maniera più razionale le emozioni a proprio vantaggio.