Per lipedema si intende una malattia dall’elevato carattere invalidante, che si presenta quasi sempre e solo nel sesso femminile, consistente nell’accumulo parossistico di grasso nella zona delle gambe. L’accumulo interessa tutta la zona sottostante al gluteo, fino ai piedi esclusi; talora può anche coinvolgere gli arti superiori. Il grasso accumulato è localizzato nella zona sottocutanea e di solito parte dai fianchi per poi allargarsi a tutta la zona delle gambe, anche quella inferiore, normalmente esclusa dalla presenza di adipe anche nei casi di obesità. In questo articolo vedremo insieme quali sono le cause, la natura e le conseguenze del lipedema, cercando di proporre un approccio, se non risolutivo, senz’altro più consapevole al problema. Buona lettura!
Lipedema: le cause, le manifestazioni cliniche e le conseguenze
Il lipedema, oltre che un problema di natura genetica, è soprattutto un cruccio estetico per chi ne è affetto. Tuttavia, è bene soffermarsi inizialmente sulle manifestazioni cliniche del problema per poi passare ad eventuali trattamenti che ne migliorino anche l’aspetto formale ed estico per le pazienti affette. Normalmente, l’edema lipogenico si manifesta con un dolore persistente e anche stimolo-indipendente nelle zone interessate. Anche solo toccando la parte delle gambe interessata potrà essere percepita sensibilità al tatto, dolore spontaneo da pressione, ma anche di natura spontanea. Di solito le gambe manifestano anche ematomi, ecchimosi e sono ipersensibili allo stress meccanico; ciò significa che anche un singolo trauma leggero può provocare ematomi e lesioni. Poiché si tratta di una malattia ancora poco studiata, è altamente sottovalutata dagli specialisti, e spesso viene confusa con una semplice (ma non meno fastidiosa) condizione di obesità. Le manifestazioni cliniche del lipedema sono divisibili in quattro fasi: – nello stadio iniziale il lipedema è di difficile riconoscimento; il grasso appare localizzato nella zona delle cosce e dei fianchi, tanto che spesso può apparire sottovalutabile, scambiandolo per una semplice manifestazione di aumento di peso. – nella seconda fase l’accumulo si estende anche alla zona sottostante alle cosce. Qui le manifestazioni cliniche divengono più chiare e la diagnosi differenziale è di maggiore facilità ma viene ancora confusa con obesità; – nel penultimo e ultimo stadio compaiono i primi sintomi gravi, come ecchimosi e lividi in corrispondenza delle zone traumatizzate da urti anche leggeri; il grasso sottocutaneo aumenta esponenzialmente fino a coprire anche le caviglie, esimendo comunque i piedi. Si tratta di uno stadio finale, in cui può anche rendersi necessario intervenire con la chirurgia.
Quali sono le cause del lipedema e come curarlo?
Le cause di questa difficile malattia sono soprattutto di origine genetica: ecco perché non sarebbe tanto difficile individuarla, quanto piuttosto trattarla correttamente e fermala preventivamente. Questo, in particolare, risulta quasi impossibile. Possibili meccanismi molecolari che sottostanno al processo di accumulo adiposo sono senz’altro uno squilibrio ormonale (anche di insulina e glucagone, responsabili dell’omeostasi glucidica e dell’aumento di peso); insieme ad una imbalance metabolica che è quasi sempre dovuta a cause tiroidee. Altre ipotesi coinvolgono e chiamano in causa anche possibli meccanismi infiammatori, causati in particolare da alcuni alimenti dannosi; inoltre, va aggiunta una certa e importante evidenza clinica: la manifestazione della patoogia avviene sempre durante periodi di particolare stress ormonale, come la pubertà; la gravidanza e la menopausa.
Diagnosi differenziale basata sui sintomi principali
Ricordiamo che il lipedema, per prima cosa, preventivamente al trattamento, deve essere innanzitutto distinta da altre patologie simili come il linfedema o l’obesità. Rispetto all’obesità, l’ingestione di cibo non è la causa primaria della comparsa di accumuli adiposi; essi avvengono invece a causa dello squilibrio ormonale. Inoltre, rispetto al linfedema, nonostante l’apparenza fisica sia simile, la differenza è sostanziale: si tratta di un accumulo di grasso e non di linfa (dunque non di ristagno idrico); sono due sistemi completamente diversi.
Trattamenti possibili
Vista la difficoltà diagnostica, il trattamento è ancora più incerto. Tra le proposte avanzate, però, abbiamo tre correnti principali: – approccio nutrizionale, che comprende la selezione di alcuni alimenti particolari a basso indice glicemico e con bassa carica di grassi e colesterolo; – approccio con terapia compressiva, che somiglia molto a quella impiegata anche per il linfedema, con lo scopo di ridurre l’espansione del tessuto; – approccio chirurgico, il più invasivo ma per lo meno il più risolutivo. Purtroppo, infatti, anche se di per sé il lipedema non è mortale, si tratta di una patologia che se sottostimata può produrre ad un crollo psicologico e fisico non indifferente, portando i pazienti a ridurre drasticamente mobilità, relazioni e interazioni sociali, fino a lasciarsi andare completamente a loro stessi.
È dunque importante incrementare da un lato la ricerca nell’ambito del problema, dall’altro implementare nuove cure e trattamenti. A questo scopo, se pensi di avere qualche sospetto sintomo di lipedema o simili, rivolgiti ad un professionista e non demordere!