Questo esame laboratoristico è basato sulla diversa composizione delle frazioni proteiche presenti nel plasma. Se poste, infatti, in una soluzione alcalina, attraversata da una corrente continua, con un polo positivo ed uno negativo, esse migrano in maniera differente in virtù sia del loro peso molecolare, sia del loro caratteristico punto isoelettrico. Con questa semplice metodica, ormai da molto tempo diffusa in tutti i laboratori di analisi, è possibile identificare i vari tipi di proteine presenti nel plasma ed il loro rapporto quantitativo. In linfologia questo esame deve essere richiesto in tutti quei pazienti affetti da linfedemi primari, quindi, su base congenito-ereditaria, per verificare una possibile ipoproteinemia, assai frequente nelle patologie da reflusso chiloso o su base linfangiodisplasica intestinale, più o meno associate a quadri di enteropatia protido-disperdente.

Come Funziona l’Elettroforesi Proteica

L’elettroforesi proteica si basa sulla diversa mobilità delle proteine in un campo elettrico. Il sangue o l’urina del paziente viene posizionato su una striscia di cellulosa o gel di agarosio e quindi sottoposto a un campo elettrico. Le proteine si muovono lungo la striscia a diverse velocità in base alle loro dimensioni e cariche elettriche. Questa separazione permette di distinguere le diverse proteine presenti nel campione analizzato.

Componenti dell’Elettroforesi Proteica

  1. Albume: L’albumina è la proteina più abbondante nel sangue e appare come una banda stretta nella parte iniziale della striscia.
  2. Alfa-1-globuline: Questa frazione contiene diverse proteine, tra cui l’alfa-1-antitripsina e l’alfa-1-acido glicoproteina.
  3. Alfa-2-globuline: Questa frazione comprende l’alfa-2-macroglobulina e l’alfa-2-antiplasmina, tra le altre proteine.
  4. Beta-globuline: Questa frazione contiene diverse proteine, come l’apolipoproteina B e la transferrina.
  5. Gamma-globuline: Questa frazione è costituita principalmente da immunoglobuline (anticorpi) prodotte dal sistema immunitario per combattere le infezioni.

Utilizzo dell’Elettroforesi Proteica nella Diagnosi

L’elettroforesi proteica è ampiamente utilizzata nella diagnosi e monitoraggio di diverse malattie ematologiche, tra cui:

  1. Mieloma Multiplo: Nel mieloma multiplo, una malattia caratterizzata da proliferazione di plasmacellule, è comune osservare un picco monoclonale nella frazione gamma-globuline.
  2. Malattie del Fegato: L’elettroforesi proteica può aiutare a valutare le condizioni del fegato, come l’epatite e la cirrosi, analizzando i cambiamenti nella frazione alfa e beta-globuline.
  3. Malattie Infiammatorie: Le malattie infiammatorie croniche possono causare un aumento delle proteine della fase acuta, visibili come picchi nelle frazioni alfa-1 e alfa-2 globuline.
  4. Anemia: L’elettroforesi proteica può essere utilizzata per valutare alcune forme di anemia, come l’anemia emolitica, analizzando i cambiamenti nella frazione alfa-2-globuline.
  5. Sindrome Nefrosica: Nelle sindromi nefrosiche, si può osservare una perdita eccessiva di proteine nelle urine, determinando una riduzione delle gamma-globuline e una possibile riduzione dell’albumina.

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