“Linfedema: Alimentazione per Ridurre Gonfiore”
Introduzione
Cosa si intende per linfedema? Cosa interessa e cosa rende particolarmente difficile questa patologia? In che modo intervenire, cosa mangiare e cosa evitare per migliorare i sintomi del linfedema? Se volete avere la risposta, scientifica e chiara, a queste domande, dovete solo continuare a leggere l’articolo nei prossimi paragrafi, siete nel posto giusto. Buona lettura!
Linfedema: cos’è e cosa provoca
Per linfedema intendiamo una particolare condizione clinica di ristagno della linfa nell’omonimo apparato. La compressione del sistema linfatico, infatti, può essere dovuta a varie cause: le primarie sono sempre di origine genetica, per questo motivo il linfedema primario viene detto anche congenito. Il linfedema secondario, invece, è sempre a carico del sistema linfatico, ma viene causato da molte patologie primarie, tra cui diabete, cellulite batterica, erisipela, filarosi e molte altre). Un’altra concausa del linfedema secondario può essere per esempio la rimozione chirurgica dei linfonodi, le cui conseguenze possono essere ricche di effetti collaterali.
Innanzitutto, possiamo e dobbiamo chiederci: come si presenta il linfedema? Come possiamo accorgerci di soffrirne? La prima apparizione dei sintomi avviene di solito in età medio-avanzata e consiste nel persistente gonfiore di un arto, braccio o gamba che sia; essi possono essere accompagnati anche da prurito persistente, difficoltà motoria, infezioni cutanee e tensione della pelle.
Purtroppo, al momento, le terapie per il linfedema non sono state scoperte risolutive. I trattamenti più vulgati e praticati sono ad oggi delle terapie decongestionanti che includono il drenaggio della linfa, la pressoterapia e, all’estrema occorrenza, anche la chirurgia plastica. Possiamo migliorare la condizione di chi soffre di linfedema cercando, attraverso dei piccoli gesti quotidiani, di ritenere i principali sintomi. Ma come fare? Attraverso l’alimentazione. Nel prossimo paragrafo parleremo di come ridurre i sintomi del linfedema con l’alimentazione e la nutrizione, per poi completare la nostra definizione di linfedema e delle sue conseguenze.
Linfedema e alimentazione: è possibile guarire con la dieta?
Spesso ci viene chiesto se sia possibile trattare patologie complesse come i linfedemi attraverso la semplice alimentazione. Ovviamente, se non sono stati finora trovati dei trattamenti esaustivi, sarebbe pretenzioso ed eccessivo rispondere di sì. Possiamo dire con certezza, però, che esistono delle categorie di cibi che è bene evitare se soffrite di linfedema. Eccole qui: – carboidrati ad alto indice glicemico; – alimenti ad alto indice pro-infiammatorio, come quelli trattati con additivi alimentari e pesticidi;- alimenti istaminici come il pesce, gli agrumi, gli alcolici; – alimenti ad alto contenuto di sodio, come gli affettati e gli insaccati, nonché gli snack salati.
Lo scopo della dieta per chi soffre di linfedema, infatti, è evitare quei cibi che incrementano l’accumulo nei tessuti del fluido linfatico. Altra cosa importante, poi, è proteggere la barriera della mucosa intestinale: essa, infatti, non deve essere mai superata e alcuni alimenti ne possono favorire la permeabilizzazione, risultando pertanto tossici, come quelli ricchi di istamina e molecole pro infiammatorie.
Carboidrati e linfedema: un binomio impossibile?
L’evitamento di alcune categorie di cibi è pertanto un valido alleato nel decongestionamento delle vie del sistema linfatico. Il principale alleato della dieta contro il linfedema è il bilanciamento dei carboidrati, che evocano una risposta glicemica e insulinemica particolari. Il giusto mantenimento del bilanciamento tra questi due ormoni è indispensabile per evitare l’accumulo della linfa nel sistema. Bisognerà pertanto attenersi ad alcune regole, magari con l’aiuto del nutrizionista, che rispettino ciò di cui abbiamo parlato nelle tre sezioni precedenti. In particolare, bisognerà prestare attenzione alla categoria dei glucidi ad alto indice glicemico, come ad esempio quelli ricchi in zuccheri semplici e raffinati (bevande zuccherate, yogurt zuccherati, gelati, farine raffinate, dolci di ogni sorta). Questi favoriscono l’innalzamento a picco della glicemia e la risposta insulinica. Questo, praticamente, non significa rinucniare completamente ai carboidrati, ma bilanciare la dieta con il proprio specialista per introdurre soprattutto delle valide alternative glucidiche: bevande e dolci senza zuccheri aggiunti, magari a base di stevia o dolcificanti naturali; uso di pasta integrale o di legumi.
La migliore dieta per chi soffre di linfedema
Al contrario, una dieta bilanciata contro il linfedema deve produrre una grande controtendenza all’accumulo dei fluidi corporei: come detto in precedenza, se il glucide tende per natura ad abbisognare di H2O per metabolismo, e dunque a favorire l’accumulo abbondante dei liquidi nel corpo, la giusta dieta deve prediligere i cibi ad alto potere drenante, come la frutta, la verdura e tutte le fibre. Anche qui, attenzione a non esagerare per evitare l’infiammazione del colon (per via dell’eccessiva fermentazione dei vegetali); e inoltre non dimenticare di integrare con la corretta quantità proteica e grassa.
Sembrerà strano, infatti, ma garantire un corretto bilanciamento dei grassi è fondamentale: non eliminarli, ma introdurre quelli ‘buoni’, o polinsaturi, i cosiddetti omega 3 e 6. Evitare come la peste, invece, i grassi idrogenati, che acausa della loro conformazione trans tendono ad avere difficile metabolismo e alterano le membrane cellulari.